La probabile non ricandidatura del governatore Massimiliano Fedriga e di otto dei suoi assessori, ha creato un terremoto politico in seno al centrodestra. Tutti sono autorizzati a sognare e tutti si sentono un pò già governatori. Così, la prima certezza che viene data per punto di partenza è capire a quale partito toccherà il Friuli Venezia Giulia; tutto dipenderà dalla Lombardia. Se la Lombardia rimarrà ai padani, il Friuli Venezia Giulia andrà ai patrioti, se la Lombardia andasse a Fratelli di Italia, il Friuli Venezia Giulia resterebbe della Lega. La seconda certezza che pare granitica è che dopo 10 anni di Fedriga, dovrà essere Udine ad esprimere il governatore. Ecco allora i primi nomi papabili: per Fratelli di Italia, il coordinatore regionale Walter Rizzetto, il vice governatore Mario Anzil o il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno; per la Lega, il presidente del consiglio regionale Mauro Bordin, l'assessore regionale (se candidabile) Barbara Zilli o il parlamentare Graziano Pizzimenti. Fuori dagli schemi, restano autorevoli candidature possibili, quelle degli eurodeputati Anna Maria Cisint (Lega) e Alessandro Ciriani (Fdi). Nel centrosinistra la situazione è tenebrosa al punto che a causa di una inesistente coordinatrice regionale del Pd (Caterina Conti) la coalizione si ritrova con le sole carte del sindaco di Udine Alberto Felice De Toni e del consigliere regionale Francesco Russo. Partita aperta, qualora De Toni dovesse lasciare Udine anche per la guida del capoluogo friulano. Ad ambire al Municipio parrebbe esserci Forza Italia che potrebbe candidare il primario ospedaliero Giovanni Barillari oppure l'avvocato Alberto Bertossi (prossimo a lasciare la presidenza de La Quiete). Fratelli di Italia penserebbe al consigliere regionale Stefano Balloch nonostante le sole 430 preferenze raccolte a Udine alle ultime regionali. Il centrosinistra se non si ricandiderà il sindaco uscente De Toni calerebbe la carta dell'attuale vice sindaco Alessandro Venanzi.





