Svelato il caso del vicino di casa, l'altro presunto caso di minacce di morte denunciato dal vice sindaco Alessandro Venanzi (Pd) risale per lo meno allo scorso inverno, quindi quasi un anno fa. Il vice presidente del consiglio comunale di Udine, Pierenrico Scalettaris (Italia Viva), legale del vice sindaco, ha dichiarato alla stampa di centrosinistra che si tratta di minacce e ingiurie tramite il social network Instagram da parte di una persona già individuata e querelata. Ebbene l'autore di questi post ha riferito al Perbenista di aver ricevuto in agosto la comunicazione di fine indagini e che conosce molto bene, da almeno una decina di anni, Venanzi. Si tratta infatti dell'ex gestore di alcuni noti bar della movida udinese fra cui il bar Tetris di via Portanuova, locale all'epoca frequentato dallo stesso Venanzi anche in occasione di serate elettorali. E, proprio in occasione di queste frequentazioni, l'assessore avrebbe promesso una particolare attenzione al mondo della notte udinese. La rabbia per delle promesse non mantenute, lo sconforto per la norma anti alcol emanata dal Ministro Salvini e tante altre iniziative politico/amministrative che hanno penalizzato i pubblici esercizi hanno portato Luca N. a pubblicare una serie di post su Instagram dove appariva il volto di Venanzi nel corpo di un orsacchiotto, assieme a post più offensivi e fortemente sgrammaticati ma decisamente non indicativi di minacce di morte (vedi foto): “dispettoso bastardo che sono tanto alla fine muoio come te cane idiota, almeno divertiti, balla e … a caso tanto gli organi genitali non si consumano”.



