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IL MINISTRO CARLO NORDIO A LIGNANO MOSTRA TROPPA GRAZIA E POCA GIUSTIZIA

2025-07-06 14:56

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IL MINISTRO CARLO NORDIO A LIGNANO MOSTRA TROPPA GRAZIA E POCA GIUSTIZIA

ESISTE UNA DESTRA DIO, PATRIA E FAMIGLIA CHE VORREBBE PIU' GIUSTIZIALISMO E MENO ASSOCIATIVISMO

Igor Treleani consigliere regionale di Fratelli di Italia ed ex fedelissimo dell'assessore regionale azzurro alla sanità Riccardo Riccardo scrive sul proprio profilo Facebook: “Ieri sera a Lignano Sabbiadoro abbiamo parlato di quanto fatto finora da questo Governo, di turismo e di giustizia. Presenti tutti i vertici regionali di Fratelli d’Italia e tre ministri: Luca Ciriani, Carlo Nordio e Daniela Santanchè. Una serata ricca di spunti di riflessione nella consapevolezza di essere sulla strada giusta e di dover continuare a lavorare per il nostro Paese e a favore dei cittadini. Dalle parole del Ministro Carlo Nordio abbiamo capito come la riforma della giustizia non sia più rimandabile; andiamo avanti”. Ma veramente, ci domandiamo, Treleani è convinto che il governo e la regione Fvg stiano lavorando a favore dei cittadini e, non di una parte privilegiata del Paese? Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo di Roma ma nato, cresciuto, ex direttore del quotidiano locale e sposatosi in Friuli Venezia Giulia, avrebbe potuto porre qualche quesito concreto al Ministro, approfittando della sua presenza a Lignano Sabbiadoro e di avere nel pubblico il prefetto e il questore di Udine. Invece tutti, politici e istituzioni hanno fatto orecchie da mercante. Nemmeno una manina alzata. Cerno avrebbe dovuto chiedere conto di alcuni grandi aziende e politici locali che sono finiti coinvolti in inchieste di malasanità e mafia nel sud Italia; avrebbe dovuto chiedere conto di alcune grandi aziende nazionali, anche esse finite sotto inchieste, che gestiscono importanti mense dell'azienda sanitaria e delle case di riposo. Chissà, avrebbe potuto fare anche di meglio e chiedere al Ministro se è normale che vi siano magistrati legati da vincoli affettivi o parentali con politici e imprenditori. O forse per salvare  Nordio da possibili post di prossima pubblicazione sulle rete, avrebbe potuto ricordare al Ministro quanto emerso dall'associazione nazionale magistrati alcuni anni fa: "I politici perbene non dovrebbero stare seduti vicino ai corrotti. Nel 1992 erano molti i politici che si vergognavano di essere stati sorpresi a rubare. Oggi in molti continuano a rubare, ma non si vergognano più. Ribadisco - dichiarò Davigo - che molti lo fanno, che non vuol dire tutti: per distinguere le pecore bianche da quelle nere, bisogna fare i processi". C’era una immagine del 2010 che cristallizzava in un istante le relazioni all’interno del sistema di corruzione e infiltrazione che la Procura di Roma denominò Mafia Capitale. Il fotogramma fu scattato durante una cena in un centro di accoglienza, organizzata da Salvatore Buzzi, braccio operativo dell'organizzazione svelata e decapitata da un'operazione dei ROS. Nella foto appariva anche Poletti, già presidente della Legacoop e in seguito ministro del Lavoro. Poletti risultò totalmente estraneo all’inchiesta, ma la sua presenza testimoniò il grado di credibilità di cui poteva godere Buzzi nel 2010. Insomma meglio fare attenzione, nel 2025, in piena epoca di social alle persone con cui un ministro di Grazia e Giustizia, in presenza di colleghi locali, si presta a fare dei selfie.

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